Alla scoperta della nuova esperienza diocesana per gli adolescenti
Nel maggio 2022, dopo un ampio e diversificato ascolto, il vescovo Francesco ha preso la decisione di continuare l’esperienza del Seminario Minore in forma residenziale nella sua sede di via Arena in Città Alta. Inoltre però ha chiesto di iniziare a costituire dentro la nostra Diocesi l’esperienza delle “Comunità vocazionali” già presente in Lombardia nelle Diocesi di Como e di Brescia.
Si tratta di una forma semi-residenziale di accompagnamento vocazionale degli adolescenti. La scelta del vescovo Francesco si situa dentro l’invito della Chiesa italiana a continuare a prendersi cura della vocazione degli adolescenti anche attraverso forme diverse da pensare.
Dopo aver valutato che sussistono le condizioni per poter far partire questa esperienza dentro la nostra Diocesi, in questa fase si sta lavorando per provare ad aprire due piccole comunità vocazionali, una ad Albino ed un’altra a Bergamo.
La proposta sarà rivolta ad adolescenti nati tra il 2007 e il 2005, sia maschi che femmine ed ogni comunità si comporrà al massimo di dieci adolescenti. Vivranno insieme per cinque settimane all’anno dentro un percorso che li aiuterà a conoscersi di più, a crescere nella relazione con Dio e a entrare in contatto con diversi modi di rendere feconda la propria vita.
Si differenzia dal Seminario perché innanzitutto non è totalmente residenziale e poi perché lo sguardo vocazionale vuole aprirsi fondamentalmente a una lettura della vita come vocazione. In Seminario, tra le diverse vocazioni, si ha uno sguardo speciale per quella al sacerdozio. Nella Comunità vocazionali l’apertura è certamente a 360°.
Si differenzia dalla vita comune in Oratorio perché non si tratta di un’unica settimana ma di un percorso di vita comunitaria che prende più tempo. Chi decide di iniziare questa avventura sa che è chiamato a viverla durante tutto l’anno, sia con i suoi tempi comunitari, sia nel tempo che passerà a casa propria. Le comunità vocazionali non saranno principalmente uno spazio, ma un tempo.
Sarà necessario il coinvolgimento dei preti delle fraternità dove si trovano i centri scolastici delle superiori, gli insegnanti di religione, le famiglie degli adolescenti che decideranno di iniziare questa esperienza.
Ogni comunità vocazionale sarà accompagnata da una équipe di persone con vocazioni diverse che aiuterà a strutturare, orientare, modificare e verificare l’esperienza.
In questi mesi è stato preparato un sussidio per connotare in chiave vocazionale le esperienze di vita comune già in atto nei nostri oratori. Abbiamo chiesto ad alcune parrocchie di sperimentarli e così darci dei ritorni sull’efficacia e la bontà di questa proposta.
Si stanno muovendo, dunque, i primi passi nella costituzione di questa nuova proposta vocazionale per gli adolescenti, che partirà con l’inizio del nuovo anno scolastico, ma che già ha bisogno di essere messa in circolo nei discorsi e nelle proposte delle nostre parrocchie. Sono passi fatti con entusiasmo e con passione per poter offrire a ragazzi e ragazze di questa fascia d’età sempre maggiori opportunità per crescere umanamente e spiritualmente.
Don Carlo Nava, direttore ufficio vocazioni