“Ha scelto di stare”…
…dalla parte del boliviano, che fatica ad amministrare i pochi spiccioli che ha nella saccoccia e li spende in alcool per dimenticare le sue disgrazie; che si vede costretto ad abbandonare la famiglia per cercare un lavoro più dignitoso e spesse volte si perde nella ricerca di un guadagno più facile, ma non onesto; che si vede costretto ad abbandonare la sua casupola per cercare fortuna nelle periferie delle grandi città trovandosi così a implementare il triste fenomeno di una disordinata e anonima urbanizzazione….
A queste problematiche, ad esempio, don Riccardo Giavarini cerca di dare risposta intessendo reti sociali che coinvolgono le famiglie, gli anziani, i giovani e i ragazzi, don Fabio sostiene i bambini attraverso un comedor diffuso e don Alessandro aiuta giovani e adulti finiti nell’alcool a ricostruirsi una vita.
“Ha scelto di stare”…
…dalla parte dell’ivoriano che consegna il suo futuro a una terra depredata dalle multinazionali assetate di facili ricchezze; che ancora troppo si affida alle fatalità della vita; che è vittima delle conseguenze nefaste di malattie che con pochi euro potrebbero trovare una cura adeguata…
Sono alcune delle attenzioni che don Marco e don Luca hanno ben presente quando visitano le comunità e si fanno particolarmente vicino alle famiglie che al loro interno hanno persone malate.
Così anche Walter, particolarmente attento ai bambini e ai ragazzi portatori d’handicap.
“Ha scelto di stare”…
…dalla parte del cubano che non ha spazio di libertà nelle scelte, nei pensieri e nei sogni; che non può decidere del suo futuro; che a causa delle scelte politiche non ha il cibo sufficiente per sfamare in modo dignitoso sé e la sua famiglia…
È questa la più grande attenzione che, don Massimo cerca di mettere nel promuovere la collaborazione con la Caritas di Guantanamo-Baracoa. In questa situazione estraniante si trova anche don Sergio, appena arrivato a Cuba, cercando di capire come essere portatore di umanità in una terra che fatica ancora a trovare la sua strada.
